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Efficientamento energetico edifici: cosa sapere

Come e quanto l’isolamento termico dell’involucro riduce il fabbisogno energetico

Pubblicata il 06 OTTOBRE 2022
In Italia la maggior parte degli edifici residenziali è stata costruita tra gli anni ´50 e ´70, precedentemente all’introduzione nel 1976 della prima norma sul risparmio energetico degli edifici e molto prima che entrasse in vigore l’attuale regolamentazione sul contenimento dei consumi energetici - che è del 2006. Perciò, a meno che non ci siano state ristrutturazioni successive, è molto probabile che abitiate in una casa che richiede interventi di riqualificazione. Potrebbe sembrare una spesa onerosa in un periodo non semplice, ma migliorare l’efficienza energetica negli edifici in cui si vive porta a risparmi più che consistenti in bolletta, oltre ad aumentare il comfort e ad aiutare l’ambiente. Ma quali sono gli interventi che possono risultare più utili, a cosa bisogna fare attenzione e in che modo si può usufruire delle detrazioni fiscali previste dal Decreto Rilancio? Vediamo come migliorare l'efficienza energetica degli edifici rispondendo a tutte queste domande.

Dove intervenire: come migliorare l’efficienza energetica di un edificio

L’efficientamento energetico è l’insieme delle operazioni in grado di ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche, riducendo o addirittura eliminando gli sprechi dettati da gestione e funzionamento di sistemi semplici o complessi. Gli interventi per migliorare l’efficienza energetica di un edificio sono sostanzialmente di tre tipi:

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  • Isolamento termico

- coibentazione delle pareti;

- isolamento del tetto;

- sostituzione degli infissi;

- realizzazione di un cappotto termico;

  • Adozione di nuovi sistemi di produzione di energia

- installazione di un tetto fotovoltaico con sistema di accumulo;

- installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e/o per riscaldare casa;

  • Miglioramenti all’impianto di riscaldamento

- sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione;

-  installazione o sostituzione di impianti di climatizzazione con sistemi a pompa di calore;

- sostituzione dei termosifoni con i termocamini;

 

Bisogna tener conto che il principale punto debole, dal punto di vista dello spreco di energia, è l’involucro, costituito da pareti, tetto e infissi: si tratta della principale causa di dispersioni di energia d’inverno e di trasmissione del calore d’estate. Secondo l’ENEA, gli interventi di isolamento termico ben progettati possono portare a risparmiare anche il 40% sulle spese di riscaldamento..

Isolamento o cappotto termico?

L’isolamento dei muri può essere realizzato dall’interno, dall’esterno - si tratta in entrambi i casi di cappotto - o nell’intercapedine. Analizziamoli più nel dettaglio:
  • Isolamento dall’esterno: è la soluzione più efficace per isolare bene un edificio, ma delle tre è tendenzialmente la più costosa. Può essere molto conveniente quando è previsto un rifacimento della facciata;
  • Isolamento dall’interno: è un intervento non eccessivamente costoso, che però causa una leggera diminuzione dello spazio abitabile e può comportare la risistemazione dei termosifoni e delle prese e interruttori elettrici;
  • Isolamento nell’intercapedine: se è presente un’intercapedine all’interno della parete, è possibile riempirla con degli opportuni materiali isolanti tramite insufflaggio, attraverso appositi fori realizzati nella parete interna o esterna dell’immobile.

Efficienza energetica edifici: quale soluzione scegliere

Tutti e tre i sistemi presentano dei vantaggi, la scelta dipenderà dallo stato dell’edificio, dalla spesa che si vuole destinare ai lavori, dal sistema di riscaldamento previsto e dalla destinazione d’uso degli ambienti, oltre che dalla presenza di eventuali vincoli sulla costruzione. Nel caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici soggetti a vincoli architettonici, infatti, o di condomìni il cui regolamento vieta qualsiasi intervento sulle pareti esterne, è possibile procedere con la posa di un cappotto interno. Questo tipo di intervento è consigliabile per tutte quelle tipologie abitative dotate di riscaldamento autonomo, che vengono riscaldate saltuariamente o per poche ore al giorno, dove si vuole ottenere rapidamente una temperatura confortevole - come nel caso di uffici, scuole, case utilizzate nei weekend.
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L’isolamento esterno è da preferire quando è presente un riscaldamento centralizzato a funzionamento continuo, con intermittenza notturna. La posizione dell’isolante, infatti, non influisce sulla trasmissione del calore che effettua la parete, ma incide sulla quantità di calore accumulato durante il periodo di riscaldamento dai materiali che si trovano all’interno del materiale isolante. Se quest’ultimo è posto all’esterno, quindi, le pareti riusciranno ad accumulare più calore nel corso della giornata, cedendolo all’ambiente durante la notte quando l’impianto di riscaldamento è spento - e compensando perciò le dispersioni notturne. Il cappotto esterno è inoltre la sola soluzione che permette di bloccare i ponti termici. Se invece si posiziona il materiale isolante all’interno, l’unico materiale che lo ricopre sarà un sottile strato di gesso o intonaco, in grado di accumulare pochissimo calore, e che quindi non riuscirà a compensare le dispersioni notturne. L’inserimento dell’isolante nell’intercapedine rappresenta, da questo punto di vista, una soluzione intermedia, particolarmente adatta anche ai sottotetti.

Gli incentivi per la riqualificazione energetica nel 2022

Per il 2022 sono stati prorogati diversi incentivi per migliorare l’efficienza energetica edifici. Introdotto dal Decreto Rilancio per specifici interventi di efficienza energetica e miglioramento sismico, il Superbonus 110% viene esteso a tutte le abitazioni unifamiliari, senza limite di ISEE, a RSA e Onlus e alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento. Per gli interventi sulle abitazioni unifamiliari, il Superbonus è prorogato fino al 31 dicembre 2022, a condizione che entro settembre 2022 sia stato completato il 30% dei lavori. Per gli interventi effettuati dall’Istituto Autonomo Case Popolari e dalle cooperative, il Superbonus è prorogato al 31 dicembre 2023, con la condizione che entro il 30 giugno 2023 i lavori siano al 60% del totale. Per gli interventi effettuati da condomìni e persone fisiche proprietarie o comproprietarie saranno soggette a detrazione le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025: detrazione del 110% per le spese entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelle entro il 2024 e del 65% entro il 2025. Resta la detrazione del 110% delle spese fino al 2025 per le aree colpite da terremoti a partire dal 2009. È stata introdotta l’equivalenza nella consegna dei lavori tra interventi “trainanti” e “trainati” e tra questi ultimi sono stati confermati l’installazione di fotovoltaici e di colonnine di ricarica delle auto elettriche.
L’Ecobonus, invece, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 senza modifiche. Sono quindi confermate le detrazioni al 50% per le spese relative ad acquisto e posa di finestre con infissi e schermature solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a biomassa o a condensazione almeno di classe A. Salgono al 65% per gli interventi di riqualificazione globale dell’edificio, l’installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, di microcogeneratori, generatori ibridi, collettori solari, pompe di calore e sistemi di building automation. Se i lavori riguardano un condominio, dimostrando indici di prestazione energetica elevata, la detrazione sale dal 70 al 75%. Se gli interventi sono ben programmati e i lavori ben realizzati, l’investimento necessario si ripaga in breve tempo, sia attraverso il minor peso della bolletta, sia grazie agli incentivi fiscali. L’accesso alle detrazioni richiede l’emissione di una fattura, da parte di chi esegue i lavori, e il pagamento con bonifico parlante bancario o postale, di cui va conservata la ricevuta.

La cessione del credito

Il Decreto Rilancio del 2020 ha introdotto la possibilità di cedere le detrazioni che danno diritto al Superbonus del 110% ampliando questa opportunità anche ai lavori di ristrutturazione edilizia, all’Ecobonus e al Sismabonus che non rientrano nel 110% di detrazione con uno sconto effettuato in fattura dal fornitore oppure con il rimborso di quanto speso pagato da banche o istituti finanziari. La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato questa possibilità per tutti i bonus legati alla casa, portando al 2024 questa ulteriore agevolazione. Tuttavia, per potervi accedere, bisogna conseguire il visto di conformità da parte di un CAF o di un professionista abilitato e l’asseverazione di un tecnico abilitato sulla congruità delle spese sostenute, in riferimento ai prezziari individuati dal Mise e ai valori massimi stabiliti divisi per tipologia di intervento dal Ministero per la transizione ecologica. Per vigilare sulla cessione, da maggio 2022 l’Agenzia delle Entrate attribuisce un codice univoco al credito d’imposta ceduto in sede di prima comunicazione della cessione: da quel momento l’importo non è più divisibile.

APE: quando è obbligatorio l’attestato di prestazione energetica

La certificazione energetica, anche nota come “Attestato di Prestazione Energetica” (APE), è un documento che attesta la classe energetica di un immobile, la sua prestazione e il suo consumo energetico per anno. Il certificato permette di calcolare la classe di efficienza energetica di un edificio in una scala che va da A4 - punteggio massimo, che rappresenta la migliore efficienza energetica - a G - punteggio minimo. Deve essere rilasciato da un soggetto accreditato dopo aver valutato le caratteristiche dell’immobile tramite un sopralluogo sul posto. L’Attestato di Prestazione Energetica è obbligatorio dal 1° luglio 2009 in caso di compravendita di immobili e dal 1° luglio 2010 per le locazioni. È necessario nei casi previsti dall’art. 6 del dlgs 192/2005:

  • Nuova costruzione;
  • Ristrutturazione importante (quando interessa più del 25% dell’involucro disperdente e/o l’impianto);

 

Occorre produrlo e allegarlo ai contratti stipulati nei seguenti casi:

  • Locazione di unità immobiliari;
  • Trasferimento di immobili a titolo oneroso;
  • Trasferimento di immobili a titolo gratuito (esclusa l’eredità di un immobile per successione);
  • Edifici pubblici con una superficie utile oltre i 250 m²;
  • Contratti di gestione calore che interessano i pubblici edifici.

 

Il Decreto Rilancio prevede una serie di requisiti da rispettare per ottenere la detrazione del 110% sui lavori di efficientamento energetico - ovvero il Superbonus. Tra questi vi è il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio (o una sola qualora l’edificio parta già dalla classe A3) grazie agli interventi energetici realizzati, trainanti e trainati. Ciò deve essere dimostrato mediante APE ante e post intervento, rilasciato da tecnici abilitati, fondamentale per valutare le classi efficienza energetica edifici.