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Enel X e Valmet: un legame che coniuga produttività e qualità

Enel X e Valmet: un legame che coniuga produttività e qualità

Il gruppo toscano crea innovazione sostenibile e guarda al futuro insieme con Enel X.

Pubblicato il: 28 MARZO 2023
Vi siete mai domandati come si ottiene la colorazione rosa dell’oro, una di quelle di maggior successo nel mondo degli accessori moda? Oppure lo smoke, che dona un effetto vintage? Bene, sappiate che per ottenere un prodotto con tali caratteristiche, di qualità elevata, e proprio per questo richiesto dalle più celebri griffe, c’è un articolato “dietro le quinte” che si fonda su professionalità, competenza, attenzione ai dettagli, ricerca e sperimentazione mirate a produrre soluzioni stabili e versatili, resistenti alla corrosione, ma al tempo stesso ecosostenibili.

A occuparsi di tutto ciò, da oltre trent’anni, è la Valmet: l’azienda, nata in provincia di Firenze nel 1991, opera trasversalmente nella filiera dell’alta moda e del lusso ed è specializzata in tre settori complementari:

  • Chimica applicata ai trattamenti galvanici;
  • Recupero e commercializzazione di metalli preziosi;
  • Intermediazione per la gestione di tutto il ciclo di smaltimento dei rifiuti speciali.

Gli ambiti di specializzazione

La prima offre soluzioni galvaniche all’avanguardia per finiture di accessori moda e gioielleria messe a punto dai cinque laboratori di ricerca presenti in azienda.

 

Attraverso il Refining si opera nel recupero di metalli preziosi da rifiuti e scarti di lavorazione provenienti soprattutto dal settore fashion e lusso, oltre all’attività di “Banco Metalli” di preziosi come Oro, Argento, Platino, Palladio e Rodio e alla consulenza volta ad individuare il tipo di lavorazione e recupero più idoneo.

La divisione Ecology si occupa degli aspetti connessi alla gestione dei rifiuti pericolosi e non: “Oggi Valmet è un’azienda dinamica - spiega Francesco Lombardi, responsabile commerciale -, che sa coniugare l’esperienza maturata nel corso di 30 anni ai più recenti stimoli apportati dall’intero staff”. Versatilità e conoscenza approfondita di processi complessi e delicati che consentono all’azienda mantenere un ruolo leader in questo ambito, tant’è che nel 2021 ha raggiunto un fatturato di 50 milioni di euro, con una crescita costante in tutti i settori in cui è attiva. 
Infografica con dati

I valori dell’azienda

“Conformità, affidabilità e correttezza sono le principali caratteristiche che il mercato ci riconosce - sottolinea Lombardi -. Grazie a una squadra giovane e molto attiva e a un costante impegno nella ricerca e sviluppo, siamo riusciti a rimanere sempre al passo coi tempi e ad anticipare i principali trend di mercato”.  A ciò si aggiunge una spiccata sensibilità nei confronti dei temi ambientali e di sostenibilità, che spingono a potenziare e migliorare l’anima green del gruppo: “Ormai da qualche anno Valmet SPA, attraverso le sue società operative, ha messo in atto una nuova politica aziendale improntata sul business sostenibile - prosegue Lombardi -. Partendo dall’attività di ricerca e con approccio data-oriented, abbiamo intrapreso percorsi virtuosi in tutti i nostri siti produttivi, per favorire la transizione ecosostenibile”.    
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La scelta del Circular Economy Report e il GHG Report

Proprio per questo l’azienda ha deciso di rivolgersi a Enel X per migliorarsi, utilizzando l’apporto del Circular Economy Report, unito al GHG Report, grazie al quale Enel X effettua un’analisi qualitativa in grado di valutare il livello di circolarità: "Qualche anno fa, in collaborazione con Fair Italy, abbiamo deciso di intraprendere un percorso interno rivolto alla promozione di pratiche sostenibili che ha guidato un cambio di mentalità nel nostro approccio al business - racconta il responsabile commerciale -. Nel 2021 abbiamo deciso di “quantificare’’ il nostro lavoro producendo il primo bilancio di sostenibilità; per questo ci siamo affidati ad Enel X”.  La filiera della moda e del lusso è sempre più connessa ai temi della sostenibilità e la collaborazione con Enel X permette a Valmet di allinearsi alla tendenza di mercato dei suoi grandi committenti e di essere in anticipo rispetto alla sua concorrenza.
report di circolarità

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“Vogliamo continuare a crescere ponendoci come innovatori e leader nelle aree di attività in cui operiamo - ha dichiarato di recente Francesco Pallotti, Ceo dell’azienda -, e affermarci concretamente come modello di sviluppo Green e Sostenibile”. La prima “fotografia” del Circular Economy Report si concentra sul livello di diffusione dei principi dell’economia circolare lungo l’intera catena di valore dell’impresa: il dato iniziale, calcolato al 39,6%, è piuttosto buono. Uno dei principali punti di forza è quello relativo alla gestione degli scarti. Attraverso un sistema strutturato, che collega le divisioni Plating, Refining ed Ecology, ne valorizza e recupera la quasi totalità e smaltisce la restante parte secondo le più accurate pratiche di gestione rifiuti. Un altro elemento positivo risiede nell’approccio adottato a livello di organizzazione aziendale in tema di sostenibilità e nella ricerca di soluzioni innovative e tecnologie che riducano l’impatto ambientale e l’utilizzo di sostanze tossiche nelle lavorazioni galvaniche. 
economia circolare

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“Come emerge dal report - commenta Lombardi -, è evidente la nostra circolarità intrinseca:  Plating srl realizza bagni elettrolitici per il settore galvanico decorativo, le altre due divisioni Ecology e Refining si occupano del recupero dei rifiuti derivanti anche da tale attività. Il report evidenzia l’impegno nel minimizzare l’impatto sull’ambiente, impiegando il meno possibile sostanze tossiche nella produzione e nei trattamenti, incrementando al massimo l’efficienza del recupero e riducendo i consumi di materia prima”. Tra le aree migliorabili c’è quella delle “risorse energetiche in input”, intervenendo soprattutto sulla quota di energia rinnovabile acquistata e prodotta: “Abbiamo ampi margini di miglioramento. Il nostro progetto mira ad ottimizzare il recupero del calore generato dal processo di incenerimento per ridurre drasticamente i consumi”. 
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Le sedi analizzate

Calenzano ospita le attività Plating ed Ecology, si sviluppa su una superficie di 750 m² ed è operativo 240 giorni all’anno. Lo score di circolarità energetica è risultato pari al 14,5%, incrementabile puntando sulle aree del flusso di energia e degli abilitatori e migliorando le aree di efficienza energetica e gestione dell’energia.

 

Per quanto riguarda le emissioni di GHG Scope 1 e Scope 2 (Greenhouse Gases, i gas a effetto serra), sono pari a 63,8 tCO₂eq, di cui il 62% è direttamente attribuibile alle azioni dell’organizzazione (combustione di carburante diesel per l’utilizzo dei veicoli aziendali e combustione stazionaria di gas naturale), e il 38% all’acquisto di energia elettrica dalla rete. 

donna che scrive con un pennarello su una lavagna e altre persone dietro di lei

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A Bagno a Ripoli c’è la divisione Refining, che occupa una superficie di 850 m². In questo caso lo score di circolarità energetica pari al 13,7% ha ampi margini di incremento investendo su autoproduzione di energia e consumo energetico da fonti rinnovabili, dispositivi e sistemi energivori ad elevata efficienza, abilitatori dell’Economia Circolare, come infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, hardware e software per la gestione dei servizi di rete. Qui le emissioni di GHG (Scope 1 e scope 2) sono pari a 278,4 tCO₂eq, di cui il 75% è direttamente attribuibile alle azioni dell’organizzazione (scope 1) e il 25% all’acquisto di energia elettrica dalla rete (scope 2). 
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Le indicazioni della “Road Map”

In questo modo il livello di circolarità energetica di Calenzano potrà passare dal 14,5% al 32,7% e quello di circolarità corporate dal 32,1% al 34,9%. Per quanto riguarda Bagno a Ripoli il livello di circolarità energetica si incrementerà dal 13,7% al 32,4% e quello di circolarità corporate dal 40,3% al 45,5%. Gli ambiti su cui concentrarsi per ottenere i migliori risultati sono l’acquisto di energia da fonti rinnovabili con garanzie di origine, la gestione efficiente dell’energia, l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, la sostituzione del sistema di illuminazione con tecnologia LED, l’uso di sensoristica e dimmering per il sistema di illuminazione. “Il report è stato uno strumento molto valido - osserva Francesco Lombardi - e sicuramente porteremo avanti i nostri progetti sfruttando la relazione come mezzo di controllo delle politiche energivore messe in atto.
Un altro contributo interessante del report è la possibilità di individuare chiaramente quali sono le aree che presentano più criticità all’interno dei cicli produttivi, e quali le più virtuose. È un buon punto di partenza, e lo consiglierei senz’altro, viste le caratteristiche strutturali, a imprese energivore”.
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