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Inalca

Inalca: quando qualità fa rima con sostenibilità

La capofila del Gruppo Cremonini si affida a Enel X per incrementare il livello di circolarità dei suoi processi produttivi.

Pubblicato il: 17 MARZO 2022

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Quasi sessant’anni e non sentirli. Era il 1963 quando, a Castelvetro di Modena, Luigi Cremonini iniziava la sua attività: con il fratello Giuseppe e con Luciano Brandoli fondava Inalca (Industria Alimentare Carne), l’azienda di macellazione che darà poi il via a tutte le attività del Gruppo Cremonini negli anni a seguire. Da allora molta strada è stata fatta, con l’obiettivo di crescere tenendosi sempre al passo con i tempi: oggi, infatti, Inalca è leader europeo nella lavorazione di carni bovine e nella loro distribuzione; l’attività spazia dai prodotti freschi alle carni in scatola, dai surgelati agli estratti, con una commercializzazione sia a marchio proprio che conto terzi di circa 500.000 tonnellate di carne all’anno. Ed è inoltre tra le poche realtà italiane a presidiare l’intera filiera, dall’allevamento alla trasformazione delle carni, sino alla distribuzione del prodotto finito. Un processo, quello di monitoraggio di tutte le fasi, che consente non solo di migliorare l’efficienza della produzione, ma anche di ottenere risultati tangibili in termini di sostenibilità ambientale.

 

“Se all’inizio, quando l’azienda fu fondata nei primi anni Sessanta, la missione era di rendere quanto più accessibile il ‘bene’ carne a tutti gli strati della popolazione italiana, oggi guardiamo al mondo intero, con l’obiettivo di garantire a tutti cibo sicuro e a un costo accessibile” spiega Andrea Zanaglia, Energy Manager del Gruppo Cremonini. “La grande sfida è farlo aumentando sì la produzione, ma riducendo l’impatto ambientale e riconoscendo il giusto valore ai fornitori”.

55.3%
Corporate Circolarity
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Misurare il livello di circolarità

Vista la forte attenzione rivolta a questi temi, all’azienda modenese è venuto naturale rivolgersi a Enel X per migliorarsi, utilizzando l’innovativo strumento del Circular Economy Report, che misura il livello di circolarità – da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo – lungo l’intera catena del valore di un’impresa. Inalca è risultata avere già un buon punteggio di partenza in termini di economia circolare, pari al 55,3%. In particolare, grazie al Report sono state evidenziate tre aree di eccellenza: efficienza energetica e autoproduzione di energia, utilizzo di fonti rinnovabili, recupero e riciclo di rifiuti e sottoprodotti. Un risultato frutto della filosofia del Gruppo e delle buone pratiche adottate nel corso degli anni. 
“La sostenibilità, per noi, è sempre stata connaturata al business e vissuta come un’opportunità economica” prosegue Zanaglia. “Negli ultimi anni questa attitudine si è tradotta nella stesura del Bilancio di Sostenibilità, che documenta il nostro impegno in ambito economico, sociale e ambientale. Emerge, per esempio, che creiamo ricchezza per il territorio e la condividiamo con l’intera filiera: il valore economico generato e distribuito agli stakeholder risulta pari al 94,3% del valore complessivo generato da Inalca. La quantità di valore trasferito misura la capacità di un’azienda di sostenere un territorio, un’economia, nonché di garantire un reddito a chi sta dall’altra parte della filiera”. Dal punto di vista del risparmio energetico, quindi della tutela dell’ambiente, Inalca autoproduce quasi il 100% del proprio fabbisogno, il 36% del quale proviene da fonti rinnovabili.
report di circolarità

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“L’energia prodotta – sottolinea l’Energy Manager – deriva da 6 impianti di cogenerazione alimentati a gas naturale, 2 cogeneratori a combustione di grassi animali, 5 impianti a biogas, alimentati da biomasse ottenute dalla trasformazione degli scarti agricoli e industriali, e una serie di pannelli solari distribuiti sugli stabilimenti, proprio grazie alla partnership con Enel X. Complessivamente, Inalca evita di immettere in atmosfera oltre 22mila tonnellate di CO2 all’anno”. 
Economia circolare

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Anche la gestione dei rifiuti rappresenta un fiore all’occhiello per il Gruppo: “Ancora una volta facciamo parlare i numeri: il 99% dei rifiuti è avviato a raccolta differenziata e sono oltre 7mila le tonnellate annue di compost prodotte dagli scarti di lavorazione e recuperate in agricoltura come fertilizzante organico”. A ciò si aggiunge anche il dato sugli imballaggi, realizzati per il 45% con carta riciclata, per il 17% con plastica riciclata e per il 72% con alluminio e acciaio riciclato. A chiudere il cerchio il dato sul riciclo dell’acqua: ogni anno vengono recuperati 95.000 metri cubi di acqua depurata, e oltre il 90% degli approvvigionamenti sono gestiti direttamente dall’azienda, assicurando una gestione senza sprechi della risorsa idrica.
E poi naturalmente, dato il settore in cui opera, c’è il tema del rispetto del benessere animale: “L’azienda – chiarisce Zanaglia – è impegnata in questo campo non solo con l’applicazione dello standard ufficiale CReNBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale) promosso dal Ministero della Salute sulla filiera bovina, ma anche con l’implementazione di un proprio protocollo condiviso con gli allevatori”.
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Corporate Circolarity
Energy Circolarity
Fattori abilitanti
Gestione energia
Efficienza energetica
Energia rinnovabile
Fattori abilitanti
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Efficienza energetica
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Lo stabilimento di Ospedaletto Lodigiano

Inalca conta al momento 16 siti di produzione in Italia: tra questi, lo stabilimento di Ospedaletto Lodigiano, inaugurato nel 1999, è il più grande d’Europa per la lavorazione della carne bovina e dei suoi derivati. L’analisi di Enel X si è concentrata proprio su questo impianto e ha mostrato un tasso di circolarità energetica del 57,9%, un buon livello, ma che presenta ulteriori margini di miglioramento.
Sono principalmente 5 le aree di intervento individuate dagli esperti per accrescere progressivamente il livello di circolarità dello stabilimento: ammodernamento dei macchinari (pompe, compressori, caldaie); efficientamento dell’illuminazione, sostituendo le lampade tradizionali con luci a Led; ottimizzazione dei consumi di luce, attraverso sensori di rilevamento e modulazione della luminosità; monitoraggio e gestione dei consumi energetici, per ridurre al minimo gli sprechi; introduzione di abilitatori per la mobilità elettrica, quali le colonnine di ricarica, e programmi di car-sharing per i dipendenti. “In un’ottica di integrazione del nostro Bilancio di Sostenibilità – conclude Zanaglia – abbiamo valutato positivamente l’utilizzo del Report di Circolarità, che oltre ad aver messo in luce le nostre eccellenze ci consentirà, grazie alla road map stilata, di raggiungere nuovi traguardi. Lavoriamo con Enel X dal 2019, e in futuro vorremmo estendere il Report anche ad altri stabilimenti importanti del Gruppo. Oltre a ciò ci piacerebbe proseguire nell’implementazione dei progetti di building automation e alimentazione da fotovoltaico nei locali delle nostre catene di ristorazione: Roadhouse e Chef Express”.