Quasi sessant’anni e non sentirli. Era il 1963 quando, a Castelvetro di Modena, Luigi Cremonini iniziava la sua attività: con il fratello Giuseppe e con Luciano Brandoli fondava Inalca (Industria Alimentare Carne), l’azienda di macellazione che darà poi il via a tutte le attività del Gruppo Cremonini negli anni a seguire. Da allora molta strada è stata fatta, con l’obiettivo di crescere tenendosi sempre al passo con i tempi: oggi, infatti, Inalca è leader europeo nella lavorazione di carni bovine e nella loro distribuzione; l’attività spazia dai prodotti freschi alle carni in scatola, dai surgelati agli estratti, con una commercializzazione sia a marchio proprio che conto terzi di circa 500.000 tonnellate di carne all’anno. Ed è inoltre tra le poche realtà italiane a presidiare l’intera filiera, dall’allevamento alla trasformazione delle carni, sino alla distribuzione del prodotto finito. Un processo, quello di monitoraggio di tutte le fasi, che consente non solo di migliorare l’efficienza della produzione, ma anche di ottenere risultati tangibili in termini di sostenibilità ambientale.
“Se all’inizio, quando l’azienda fu fondata nei primi anni Sessanta, la missione era di rendere quanto più accessibile il ‘bene’ carne a tutti gli strati della popolazione italiana, oggi guardiamo al mondo intero, con l’obiettivo di garantire a tutti cibo sicuro e a un costo accessibile” spiega Andrea Zanaglia, Energy Manager del Gruppo Cremonini. “La grande sfida è farlo aumentando sì la produzione, ma riducendo l’impatto ambientale e riconoscendo il giusto valore ai fornitori”.