L’impatto della moda sull’ambiente
L’impegno di Enel X nella transizione sostenibile della moda
L’evento Phygital Sustainability EXPO
Nicola Tagliafierro, Head of Global Sustainability in Enel X, ha presentato il paradigma della Circular Fashion al Phygital Sustainability EXPO, evento annuale organizzato dalla SFIS e giunto alla sua terza edizione, svoltosi l’11 e il 12 luglio a Roma nel complesso archeologico dei Mercati di Traiano. Si tratta di due giornate di esposizione, aggiornamento e panel relatori internazionali interamente dedicate alla transizione ecologica del sistema moda e design attraverso l’innovazione tecnologica.
Enel X da cinque anni è impegnata nella promozione di un’innovazione sostenibile che parta dal rendere i consumatori, le aziende produttrici e le istituzioni consapevoli e sensibili al problema ambientale. “Veniamo da un periodo storico in cui il mercato è stato caratterizzato da investimenti nel fast fashion che devono ancora essere ammortizzati. La transizione verso una moda circolare e sostenibile deve quindi essere fatta in maniera oculata, guidata da esperti e con i giusti tempi per evitare di sprecare i soldi già investiti” sottolinea Tagliafierro.
Come fare moda sostenibile? Supportando i trend che stanno prendendo piede sul mercato:
- Tracciabilità e certificazione
- Uso di materiali riciclati
- Efficienza energetica e uso di energie rinnovabili
- Sviluppo del mercato di seconda mano
- Visione del prodotto come servizio.
La tracciabilità è uno dei trend su cui si sono concentrati i primi sforzi: “La sostenibilità inizia dalla scelta dei materiali, con uno sguardo proiettato al fine vita degli abiti - continua Tagliafierro - Conoscere i materiali che compongono l’abito e la loro provenienza è fondamentale per sapere come riciclarli quando l’abito viene dismesso. Negli ultimi cinque anni - prosegue - Enel X ha lavorato allo sviluppo del Circular Economy Report, un servizio consulenziale che offriamo ai nostri clienti per misurare il livello attuale di circolarità delle loro aziende e che propone una roadmap di soluzioni innovative per incrementarlo”. Le due metriche, che misurano la circolarità di azienda e la circolarità energetica, sono diventate nel 2022 delle vere e proprie certificazioni accreditate Accredia, l'Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano: ”La certificazione ha un valore di consapevolezza importante perché riconosce la validità del servizio offerto, assicurandone la qualità” spiega Tagliafierro.
La moda intesa come il vestirsi è uno degli aspetti necessari della vita, come l’abitare, il mangiare e il muoversi. È quindi fondamentale ripensare il paradigma della filiera tessile in modo sostenibile. Enel X è impegnata nella promozione di un’innovazione sostenibile, che inizia dall’acquisire consapevolezza dell’impatto ambientale di ogni settore e ad ogni livello, privato, aziendale e delle pubbliche amministrazioni.
Head of Global Sustainability Enel X
Verso una moda etica e sostenibile
Si stima che con azioni mirate di efficientamento energetico ed estensione della fornitura o dell’autoproduzione di energia rinnovabile le emissioni di CO2 possano ridursi di 147 tonnellate. In questa direzione, Enel X mette a disposizione delle aziende della Fashion Industry tutto il proprio know-how energetico, fornendo, accanto alle proprie metodologie di misurazione ed analisi, anche e soprattutto le competenze tecniche volte a guidare le aziende nel percorso di transizione energetica.
Il ruolo di Enel X nella disruption di filiera è fondamentale nel sostenere e consigliare i nostri brand verso l’adozione di modelli sostenibili. In genere, le nostre sono piccole aziende artigianali che scelgono fin dall’inizio la sostenibilità. La nostra sfida più grande è riuscire ad inglobare anche realtà aziendali più grandi per farle entrare nella transizione verde, iniziando magari da una parte della filiera di produzione fino ad estenderla sull’intero processo.
presidente SFIS
Uno sguardo verso il futuro
“Uno sguardo verso il futuro, dove l’impossibile diventa possibile”, con queste parole si è aperta la sfilata a conclusione della prima giornata della Phygital Sustainability EXPO. La sfilata, oltre a smentire l’opinione diffusa che la moda sostenibile non sia elegante, ha informato i presenti sulla direzione che sta prendendo la moda, fornendo stime dell’impatto sull’ambiente di ogni abito presentato, quello che in gergo tecnico è definito Product Environmental Footprint.
In passerella, uno dopo l’altro, sotto le note di Vide Cor Meum di Patrick Cassady, hanno sfilato capi realizzati in cotone vegano, pelle di cactus, bottoni in cocco, borse in fibra di mais o plastica riciclata da bottiglie raccolte in mare, bambù e faggio coltivati in modo sostenibili, estratti e lavorati con metodi biologici.
La Green Disruption delle aziende di moda è solo all’inizio. Lo scenario di partenza è critico e descrive un settore complesso che però lascia spazio ad ampi margini di miglioramento. Anche in questo, Enel X sarà protagonista.