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Autobus elettrici, la scelta più conveniente per il trasporto urbano

I dati contenuti in uno studio realizzato dall’Università Bocconi con Enel Foundation.

Pubblicato il: 22 DICEMBRE 2021

Che gli eBus offrano già oggi molteplici vantaggi alle aziende di trasporto pubblico che decidono di dotarsene è un fatto noto: non sono rumorosi, non emettono gas dannosi per la salute delle persone, non producono inquinamento localmente e diventano ancora più sostenibili quando l’energia elettrica che li alimenta proviene da fonti rinnovabili.

 

Fino ad oggi il prezzo da pagare per godere di questi vantaggi è stato il maggior costo complessivo che l’acquisto e la gestione di un autobus elettrico, calcolato sulla base della vita media del mezzo, comportava rispetto a un autobus analogo ma dotato di motori termici alimentati a diesel o a metano.

e-bus

Ora invece siamo molto vicini al cosiddetto break even, cioè il punto di pareggio tra i costi di un eBus e di un autobus ad alimentazione tradizionale. In Italia la parità di costo sarà raggiunta nel corso del 2022, e il vantaggio economico degli eBus proseguirà in modo sempre più deciso almeno fino al 2030: i costi al chilometro degli autobus elettrici scenderanno progressivamente, mentre quelli di un autobus a motore endotermico rimarranno sostanzialmente costanti, accrescendo sempre più il vantaggio competitivo a favore della tecnologia full electric.

 

Nello stesso periodo di tempo, il costo al chilometro di un autobus alimentato a idrogeno, pur diminuendo anch’esso, resterà tuttavia abbondantemente superiore a quello di un eBus, rendendo di fatto questa tecnologia non competitiva da un punto di vista economico.

La metodologia di ricerca

Sono questi i risultati emersi dallo studio Scenari e prospettive dell’elettrificazione del trasporto pubblico su strada, realizzato da un’equipe di ricerca del GREEN, Centro di ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’ambiente, l’energia e le reti dell’Università Bocconi di Milano, con la collaborazione scientifica di Enel Foundation. Lo studio, che si è concentrato particolarmente sull’Italia ma ha preso in considerazione anche Spagna, Cile, Stati Uniti, Colombia, Brasile, Messico, Australia, Uruguay, Perù e Regno Unito, è pensato come uno strumento di valutazione per guidare le imprese di trasporto pubblico locale nella scelta della tecnologia più adatta per le flotte di autobus urbani che entreranno in servizio nei prossimi anni, con stime fino al 2030. Il cuore della ricerca è un modello di analisi innovativo denominato TCRO, sigla che sta per Total Costs and Revenues of Ownership.
In pratica è uno strumento che offre una visione dettagliata del mezzo di trasporto nel suo intero ciclo di vita, tenendo conto non soltanto dei costi derivanti dall’acquisto iniziale del veicolo e delle infrastrutture e dai relativi oneri di gestione operativa (acquisto del carburante o dell’energia necessaria al suo funzionamento, manutenzione del mezzo e delle infrastrutture), ma anche dei vantaggi economici che possono derivare da aspetti di economia circolare, come la gestione – nel caso degli eBus – della seconda vita delle batterie o le attività cosiddette di “Bus2Grid”. Nel primo caso si tratta di valorizzare le batterie quando la loro capacità è scesa al 70-80% del valore originario e devono quindi essere sostituite: anziché avviarle alla discarica, le batterie degradate possono essere riutilizzate come batterie stazionarie, per esempio come accumulatori nell’ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o per stabilizzare le potenze nei depositi degli autobus elettrici.
Mobilità Elettrica Pubblica

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La Bus2Grid è invece una tecnologia offerta dalle batterie di nuova generazione, che consente agli eBus di interfacciarsi con la rete elettrica quando i mezzi sono in deposito, lavorando come “centrali elettriche virtuali” che prelevano energia dalla rete nei momenti in cui la domanda è bassa e la cedono quando la richiesta s’innalza, generando ricavi per le aziende del trasporto pubblico locale.

Sorpasso imminente

Anche senza considerare il fattore di accelerazione rappresentato dai ricavi collaterali, la corsa alla convenienza vedrà gli autobus elettrici sorpassare quelli dotati di altre tecnologie già nel corso del 2022. A favore degli eBus, infatti, gioca anche la progressiva riduzione del costo di acquisto iniziale, reso possibile dallo sviluppo di importanti economie di scala da parte dei produttori e dall’ingresso di nuove imprese produttrici sul mercato.
Fotovoltaico per la PA

Soluzioni per un trasporto elettrificato

Una trasformazione energetica per ridurre i costi, rendere le città più sostenibili e migliorare il benessere delle pers

Secondo lo studio, lo scenario migliorerà ulteriormente guardando al 2025 e al 2030. Grazie all’effetto combinato della prevista diminuzione del costo al km dell’energia elettrica, della diminuzione del prezzo d’acquisto degli eBus, del risparmio dato dall’alleggerimento dei mezzi e dal miglioramento del processo di recupero dell’energia in frenata, nonché dei ricavi collaterali di cui si è detto, il costo al chilometro dei bus full electric nel 2030 sarà di circa 25 cent/km inferiore a quello dei diesel, di 30 cent/km rispetto al gas naturale compresso (CNG), di più di 40 cent/km rispetto al gas naturale liquefatto (LNG) e addirittura di 65 cent/km più basso rispetto all’idrogeno verde, cioè la tecnologia concorrente sulla carta più accreditata dal punto di vista dell’abbattimento delle emissioni.
Questi dati sono confermati e ulteriormente rafforzati tenendo conto della variabile legata alla percorrenza chilometrica annua. L’autobus elettrico è già oggi il mezzo di trasporto più conveniente per percorrenze annue di poco superiori ai 55mila km. Secondo lo studio, nei prossimi anni l’eBus confermerà questo primato a partire dai 35mila km/anno. Se poi si considerassero anche le esternalità negative (emissioni di CO2 e altri inquinanti, rumore) generate dalle tecnologie endotermiche che impattano sull’ambiente e sulla qualità di vita dei cittadini (che non rientrano nei calcoli del TCRO), l’elettrificazione del trasporto pubblico in Italia rappresenterebbe già oggi la scelta di gran lunga  più efficiente per la Pubblica Amministrazione. Non solo: al momento nel nostro Paese non si sono registrate molte gare per l’acquisto di autobus elettrici, pertanto è facile ipotizzare che se ci fossero stati bandi e progetti con volumi maggiori, anche in Italia l’elettrificazione del trasporto pubblico sarebbe stata più conveniente rispetto alle tecnologie endotermiche già da qualche anno, così come registrato in Cile nel 2018 e in Colombia nel 2020.
Soluzioni per la ricarica

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La gamma di infrastrutture di ricarica sviluppate per rispondere a qualunque esigenza della Pubblica Amministrazione.