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Enel X e Borgoluce

Enel X e Borgoluce: insieme per un’agricoltura più sostenibile

L’azienda agroalimentare trevigiana accresce con le soluzioni di Enel X la sua ecosostenibilità, per tutelare sia la clientela che le generazioni future.

Pubblicato il: 03 MAGGIO 2022

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Borgoluce

Amore per la terra, per la natura e per i frutti che può donare, attenzione all’equilibrio con l’ambiente. L’azienda Borgoluce affonda le sue radici in un territorio compreso tra Venezia e le Dolomiti, ed è un tutt’uno con la storia della famiglia Collalto, che da quasi mille anni si dedica con passione alla tenuta: 1000 ettari di boschi, tralci di vite, pascoli, campi coltivati, frutteti, oliveti, caseifici. A Susegana, nel trevigiano, oggi si alternano vigneti di Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Pinot Grigio, Manzoni Bianco, Chardonnay, Merlot, Cabernet, nonché seminativi come mais, orzo, frumento tenero, soia. Qui si allevano bovini Limousine e Charolaise, suini Duroc, bufale da latte, equini, ovini da carne Alpagota. Un “tesoro” accudito richiamandosi alla tradizione, valorizzando la biodiversità, la genuinità, e guardando all’energia pulita. 

L’ecosostenibilità, una ricchezza

È proprio nel rispetto di tale filosofia che questa importante realtà agricola ha deciso di affidarsi all’esperienza di Enel X, in un’ottica di economia circolare e di sfruttamento delle fonti rinnovabili.

 

L’accordo prevede l’installazione di tre impianti fotovoltaici sui tetti delle stalle di Borgoluce, per una potenza complessiva di 569 kWp. A ciò si aggiunge un servizio di valutazione delle emissioni di CO2 dirette e indirette e l’analisi dei dati di consumo per individuare le migliori soluzioni in chiave di decarbonizzazione e maggiore circolarità del processo produttivo. Ciò contribuirà complessivamente a ridurre i consumi energetici di quasi 670 MWh all’anno, evitando l’immissione in atmosfera di circa 300 tonnellate di CO2.

Impianti fotovoltaici

Impianti fotovoltaici

Accompagniamo la tua azienda nel percorso di sostenibilità.

“Le fonti rinnovabili rivestono per noi un ruolo importante da molti anni – spiega Lodovico Giustiniani, marito di Caterina di Collalto e amministratore di Borgoluce –. Abbiamo due caldaie da 100 kW ciascuna, alimentate a cippato proveniente dai boschi aziendali, per riscaldare gli edifici aziendali, e un impianto a biogas da 1 MW per la produzione di energia elettrica, funzionante con le deiezioni degli allevamenti e gli insilati provenienti dai secondi raccolti. Con la realizzazione dei tre impianti fotovoltaici da parte di Enel X continuiamo nel nostro impegno in direzione della sostenibilità. E grazie alla valutazione delle emissioni di CO2 riusciremo a studiare soluzioni sempre più efficaci”.

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Le comunità energetiche rinnovabili

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L’accordo siglato con Borgoluce si inserisce nell’ambito del programma Il Sistema Agricolo, avviato da Enel con Confagricoltura, nella consapevolezza dell’importanza del ruolo del comparto agricolo e dell’allevamento nella transizione ecologica. Un progetto che mira a promuovere la riqualificazione dei terreni, la sostenibilità, lo sviluppo e l’utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare da fotovoltaico, e l’individuazione di aree di intervento per il risparmio energetico e la digitalizzazione. “L’avvio della partnership con Borgoluce dà ulteriore impulso all’impegno di Enel X verso un modello di sviluppo sostenibile in cui efficientamento energetico e innovazione sono al servizio del mondo agricolo” sottolinea Augusto Raggi, Responsabile di Enel X per l’Italia.
Un disegno che trova d’accordo Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura: “Il fotovoltaico negli ultimi tempi ha avuto uno sviluppo importante, che ha permesso alle aziende agricole di essere ancora di più un esempio di sostenibilità. I recenti provvedimenti del governo vanno in questa direzione, a conferma che l’agricoltura può dare il proprio contributo nella transizione ecologica. L’accordo nazionale tra Confagricoltura ed Enel è strategico e la realizzazione degli interventi sui territori e nelle singole realtà agricole ne è la prova”.