La circolarità nella filiera italiana del cibo

L’Unione Europea ha invece messo in campo la Farm to Fork Strategy, un piano decennale che mira alla transizione verso un sistema alimentare più equo, sano e rispettoso dell’ambiente fissando obiettivi ambiziosi, tra i quali:

• La riduzione della dipendenza da pesticidi e antimicrobici
• La diminuzione dell’utilizzo di fertilizzanti
• L'incremento dell’agricoltura biologica
• Il miglioramento del benessere animale
• L’inversione della perdita di biodiversità

Rendere più circolari i processi che ruotano attorno alla produzione, alla vendita e al consumo di cibo è senz’altro una delle strade più indicate per diminuire il loro impatto ambientale. Ma introdurre i principi dell’economia circolare in ambito food è un percorso lungo e complesso, che ha la necessità di essere seguito da vicino per essere studiato ed eventualmente corretto in corso d’opera.

A questo scopo l’Università degli Studi Roma Tre ha dato vita, in collaborazione con Enel X, all’Osservatorio Cibo ed Economia Circolare. 

Tra le attività previste dall’Osservatorio ci sono sessioni educative e di networking tra le aziende della filiera, con l’organizzazione di visite aziendali, e interviste one-to-one per individuare gli indicatori chiave che serviranno a misurare le performance delle aziende in termini di economia circolare: in particolare, Enel X fornirà indicatori di performance (KPI) intersettoriali a livello organizzativo ed energetico, mentre l’Università Roma Tre ne individuerà di specifici per il settore agroalimentare.

Seguirà poi il Circular Economy Report, che identificherà gap e buone pratiche delle aziende e fornirà una roadmap personalizzata con l’obiettivo di migliorare i livelli di circolarità. Infine la redazione di un Manifesto del Cibo Circolare, che avrà il compito di tracciare una via italiana al cibo sostenibile e responsabile e di favorire la diffusione di modelli di economia circolare lungo tutta la catena del valore del settore agroalimentare.