Andando più a fondo nel significato di microgrid, scopriamo che si stanno sempre più diffondendo le microgrid che integrano impianti di generazione da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo elettrico, spinte da:
- Caratteristiche di sostenibilità ambientale per la fornitura energetica.
- Diminuzione dei costi delle tecnologie di accumulo elettrico (p.es. le batterie) e dei sistemi di generazione da rinnovabili (p.es. gli impianti fotovoltaici).
- Sviluppo di sistemi di controllo intelligenti, che permettono una gestione attiva dei carichi elettrici e degli accumuli, riducendo di fatto i costi della fornitura energetica.
Quando è possibile implementare una microgrid?
Avendo chiarito cos’è una microgrid, vediamo per rispondere alle esigenze di quali consumatori risulta particolarmente adatta:
- Industrie e distretti agricoli che vogliono abbassare la propria bolletta energetica, integrando fonti di generazione distribuita come il fotovoltaico o la cogenerazione di elettricità e calore.
- Campus universitari e centri di ricerca che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.
- Clienti commerciali e industriali che puntano a ridurre i propri picchi di assorbimento dalla rete per beneficiare di tariffe elettriche più vantaggiose.
- Clienti esperti del mercato elettrico (solitamente energivori) che, oltre a minimizzare la propria bolletta elettrica, vogliono valorizzare le proprie risorse per fornire energia o servizi remunerati alla rete nazionale.
- Consumatori che devono tutelarsi da potenziali blackout (ad esempio ospedali, data center, torri di telecomunicazione) e hanno quindi la necessità di aumentare la stabilità e la robustezza della fornitura elettrica.
Quali sono i benefici delle microgrid?
L’installazione di una microgrid consente di ottenere numerosi vantaggi:
- Risparmiare sulla bolletta elettrica, consumando dalla rete solo nelle ore in cui il costo dell’energia è inferiore, grazie all’utilizzo della generazione distribuita e degli accumulatori per aumentare l’autoconsumo.
- Creare una fonte di ricavi addizionale, grazie alla possibilità di fornire servizi ancillari remunerati al sistema elettrico nazionale.
- Raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni inquinanti.
- Incrementare la sicurezza e la resilienza, grazie alla possibilità di distacco dalla rete nazionale in caso di interruzioni elettriche, in modo da salvaguardare e continuare ad alimentare i carichi critici anche durante potenziali blackout.
- Ottimizzare economicamente il prelievo di energia dal sistema nazionale, la generazione da fonti distribuite, la carica di eventuali sistemi di accumulo come le batterie, grazie ai sistemi avanzati di gestione delle microgrid.
Quali sono gli esempi di microgrid in Italia?
Le microgrid in Italia si stanno diffondendo di pari passo col mercato europeo, che attualmente vede l’11% di applicazioni di microreti sul totale mondiale. A guidare la classifica sono gli Stati Uniti e l’Asia che detengono circa il 42% del mercato a testa, poi dopo l’Europa c’è l’America Latina con il 4% e il Medio Oriente e l’Africa con il solo 1% .La capacità totale è stata di circa 1,4 GW nel 2015 e si prevede che cresca a circa 5,7 GW (stima prudente) o 8,7GW (in uno scenario "aggressivo") entro il 2024 (dati ENEA) e addirittura a 32,8 GW di capacità installata entro il 2030.
Esempi di microgrid in Italia si trovano al Campus universitario di Savona, dove è stata realizzata la prima microrete energetica basata sull’Intelligenza Artificiale in Italia, e che combina diverse tecnologie quali Internet of Things, Big Data Analytics, machine learning e automazione. L’obiettivo del progetto è “sviluppare, integrare, validare su una microgrid reale e rendere disponibili in un ‘toolkit’ finale un insieme efficace di tecnologie abilitanti per gestire e garantire la resilienza e l’affidabilità dei sistemi energetici”.