Quando Albert Einstein vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1921, la motivazione non citava la teoria della relatività che lo rese famoso, ma un altro suo lavoro scientifico: quello sull’effetto fotoelettrico. La storia ha dimostrato che l’Accademia reale svedese delle scienze aveva visto giusto: un caso particolare di questo fenomeno è l’effetto fotovoltaico, che è alla base dell’energia fotovoltaica.
Un pannello fotovoltaico usa infatti questo effetto per generare elettricità grazie all’energia dei fotoni, le particelle di cui è composta la luce. Attualmente i modelli più diffusi sono quelli al silicio, disponibili in numerose varianti, e la ricerca è in fermento aprendo la strada a versioni sempre più efficienti.