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Gli incentivi per migliorare l’efficienza energetica

Le opzioni per le aziende: dal Decreto FER ai bandi regionali per le PMI

Pubblicata il 11 MAGGIO 2020
Le imprese italiane hanno diverse opportunità di accedere a incentivi per interventi di efficientamento energetico. Il quadro delle agevolazioni è però frammentato, diviso tra interventi statali e regionali, non sempre di agevole accesso e comprensione per le aziende. Proviamo a riassumere qui i principali provvedimenti.

Decreto FER 1

Chi intende dotare la propria impresa di un sistema di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili deve fare riferimento al cosiddetto Decreto FER 1, in vigore dal luglio 2019, che prevede incentivi per quattro tipologie di impianti: fotovoltaici di nuova costruzione, eolici “on shore”, idroelettrici e a gas di depurazione. Più nel dettaglio, il provvedimento prevede diverse modalità di accesso a seconda della potenza degli impianti e al loro gruppo di appartenenza, di cui abbiamo già fornito una descrizione qui.

 

La richiesta di ammissione all’incentivo può avvenire soltanto in occasione di 7 bandi, a cui ci si può iscrivere registrandosi nell’area clienti del sito del Gestore del Servizio Elettrico. Due bandi sono già scaduti. Nel 2020 ne sono previsti altri due che saranno aperti rispettivamente dal 31 maggio al 31 giugno e dal 30 settembre al 30 ottobre.

I certificati bianchi

Un altro meccanismo incentivante per chi realizza interventi di efficienza energetica è quello dei certificati bianchi, che sono titoli negoziabili, ciascuno equivalente a un risparmio di un Tep (tonnellata equivalente di petrolio), assegnati alle imprese dal Gestore del Mercato Elettrico su indicazione del GSE. I certificati bianchi possono essere scambiati e valorizzati su una piattaforma di scambio e non possono essere cumulati con altri incentivi, a eccezione di quelli locali, regionali o comunitari, come i POR FESR erogati dalle Regioni.

 

Il progetto deve essere presentato al GSE prima dell’avvio dell’investimento e serve una campagna di misura di almeno un anno con granularità giornaliera.

 

Per questo occorre che il progetto sia predisposto da una ESCo (Esco Energy Company) certificata UNI 11352, da una società con un esperto in gestione energetica certificato UNI 11339, che definiscano i requisiti per una corretta gestione del progetto. Il sistema è descritto nel dettaglio sul sito del GSE.

Fondo Nazionale di Efficienza Energetica

Un incentivo per l’efficientamento delle imprese è anche quello previsto dal Fondo Nazionale di Efficienza Energetica, gestito da Invitalia, con una dotazione complessiva di 310 milioni di euro. La domanda può riguardare interventi di riduzione dei consumi di energia nei processi di produzione, la riqualificazione energetica degli edifici oltre alla realizzazione di reti per il teleriscaldamento e l’efficientamento di servizi e infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione.
Lo scorso febbraio il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l’ammissione dei primi 10 progetti finanziati dal fondo, per un totale di 7,4 milioni di euro erogati.

Bandi e incentivi

I bandi regionali

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È possibile poi accedere a bandi regionali, in molti casi attivati attraverso sinergie con fondi strutturali europei previsti dal programma POR FESR 2014/2020. La Regione Lombardia, per esempio, ha aperto un bando per le PMI fino al 31 marzo 2022, con una dotazione di 2.238.750 euro: copre il 50% delle spese sostenute dalle imprese per la realizzazione di una diagnosi energetica o il conseguimento della certificazione ISO 50001.

 

Il Veneto ha approvato a gennaio un bando per le PMI che vogliono accedere a incentivi per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, anche attraverso l’installazione di impianti per produrre energia da fonti rinnovabili. 

Le domande sono aperte fino al 10 settembre. In Piemonte è attivo un bando per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili nelle imprese, che prevede finanziamenti fino all’80% del progetto integrati da un contributo del 20% a fondo perduto.

Altre Regioni - come la Puglia, il Lazio e la Toscana - hanno attivato canali di finanziamento agevolato o prestiti per microimprese e PMI che investono nell’efficientamento energetico o nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

Gli strumenti a disposizione delle aziende, come si è visto, non mancano. Orientarsi non è facile: per scoprire come coniugare efficienza energetica e convenienza economica può essere utile affidarsi alla consulenza di società specializzate, possibilmente con lo sguardo aperto alla sostenibilità del business.