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Come funzionano le colonnine di ricarica per auto elettriche?

Come funzionano, quali sono le modalità di ricarica, i tempi e i cavi da utilizzare.

Pubblicata il 31 GENNAIO 2024

Le colonnine di ricarica per auto elettriche sono infrastrutture appositamente progettate per fornire energia ai veicoli elettrici. Queste stazioni di ricarica sono collocate in luoghi pubblici come parcheggi, stazioni di servizio e centri commerciali consentendo ai conducenti di ricaricare i loro veicoli in modo conveniente.

 

Tutte le infrastrutture di ricarica si possono trovare all’interno della mappa delle colonnine presente nella nostra App. Al suo interno sono indicati migliaia di punti di ricarica, non solo quelli di Enel X, per promuovere la diffusione della mobilità elettrica. Abbiamo infatti siglato numerosi accordi di interoperabilità con i Mobility Service Provider (MSP), le aziende che forniscono servizi di ricarica ai clienti.

Quali sono i riferimenti normativi che regolamentano le infrastrutture di ricarica?

Prima di esplorare i dettagli delle procedure di ricarica per le auto elettriche, è utile gettare uno sguardo al quadro normativo che regolamenta le infrastrutture di ricarica sia nell'Unione Europea che in Italia. Tra i principali riferimenti normativi figurano:
Soluzioni di ricarica domestica

Soluzioni per la mobilità elettrica

Ricarica intelligente e flessibile, a casa e in viaggio.

  • Direttiva 2014/94/UE: Approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 22 ottobre 2014, questa direttiva, nota anche come AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive), stabilisce i requisiti per lo sviluppo di infrastrutture a supporto di combustibili alternativi, con l'elettrico in prima linea.
  • Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad energia Elettrica (PNIRE): Istituito con la Legge n. 134/2012, Art. 17 septies, il PNIRE rappresenta un insieme di linee guida promosse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il suo obiettivo è orientare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia, con particolare attenzione ai punti di ricarica accessibili al pubblico.
  • Decreto Semplificazioni del 2020: All'interno di questo decreto sono specificate le disposizioni per regolare la realizzazione di punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici, sia a uso pubblico che privato.

 

La Direttiva AFID pone l'attenzione sui requisiti per l'infrastruttura a sostegno dei combustibili alternativi, mentre il PNIRE guida lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia, concentrandosi principalmente sui punti di ricarica accessibili al pubblico. Nel Decreto Semplificazioni del 2020, invece, sono delineate le disposizioni per agevolare la realizzazione di punti e stazioni di ricarica, sia per l'uso pubblico che privato, con un occhio di riguardo alla semplificazione procedurale per favorire una più ampia diffusione sul territorio nazionale.

 

Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) incentiva la creazione di nuove infrastrutture di ricarica, finanziando una parte del loro costo.

Quali sono le modalità di ricarica di un’auto elettrica?

Esistono diverse tipologie di colonnine elettriche, distinguibili in base all'utenza e al modello. Iniziamo considerando le stazioni di ricarica in base all'utenza:

  • Stazioni di ricarica private: Queste sono destinate a un numero limitato di utenti e possono trovarsi in ambienti domestici, condominiali o aziendali.
  • Stazioni di ricarica pubbliche: Progettate per l'utilizzo da parte di un pubblico più ampio, queste colonnine possono essere posizionate in aree pubbliche o in zone private con accesso pubblico, come ad esempio i parcheggi dei supermercati.

 

Quanto ai modelli e alle versioni, esistono diverse tipologie di colonnine elettriche, ciascuna caratterizzata da design, potenza e spazio a disposizione diversi:

  • Wall Box: Dispositivi da fissare a parete, palo o colonna, come il nostro modello Waybox. Disponibili in varie potenze e con funzionalità avanzate, sono adatte all'uso privato ma permettono anche l'utilizzo multiutente. La ricarica avviene a corrente alternata (AC).
  • Lampione smart: Integrando una Wall Box, questa soluzione unisce illuminazione e ricarica veicoli a batteria, adattandosi anche a utilizzi in aree pubbliche.
  • Colonnine tradizionali: Di forma cilindrica o a pianta quadrata, come la nostra Waypole, fissate direttamente al terreno e dotate di due prese di ricarica per collegare veicoli a corrente alternata (AC).
  • Stazioni di ricarica a corrente continua (DC): Con almeno due punti di ricarica, cavi e connettori integrati, come le nostre Waypump. Caratterizzate da un design a colonna o totem, sono più imponenti e ingombranti rispetto a quelle a corrente alternata, spesso a forma di armadio.

In sintesi, la varietà di colonnine elettriche soddisfa diverse esigenze, offrendo soluzioni per ogni contesto, dall'uso domestico alle infrastrutture pubbliche.

Quali sono i cavi utilizzati per la ricarica dell’auto elettrica?

Esistono due principali tipologie di prese per la ricarica delle auto elettriche, ciascuna con il suo cavo incluso nel veicolo. Questo cavo presenta due spine: una per l'ingresso o la presa dell'auto e un'altra per la presa di ricarica nelle stazioni di ricarica. In alcuni casi, il cavo è integrato nell'infrastruttura di ricarica, simile al sistema di erogazione delle pompe di benzina.

Per la ricarica in corrente alternata (CA), vengono forniti cavi con le seguenti spine:

  • Modalità 1 e Modalità 2 - Spina Schuko: questa è la soluzione più semplice, utilizzando la spina Schuko comune agli elettrodomestici. La Modalità 1, dedicata a mezzi di micromobilità, prevede un collegamento diretto alla presa. La Modalità 2, adatta per le auto elettriche, include una control box tra il veicolo e la presa per una ricarica sicura.

  • Modalità 3 - Spina Yazaki di tipo 1: standard utilizzato per la ricarica in corrente alternata in Giappone e negli Stati Uniti, con cavi integrati nell'infrastruttura. La potenza massima di carica è di 7,4 kW monofase.

  • Modalità 3 - Spina Mennekes di tipo 2: standard europeo per la ricarica in corrente alternata, tranne in Francia. Consente ricarica monofase o trifase fino a 22 kW sfruttando la presa dell'infrastruttura.

  • Modalità 3 - Spina Scame di tipo 3A: utilizzata per microcar e ciclomotori a batterie, soprattutto nei centri urbani. Spesso presente in colonnine accanto a prese di ricarica auto elettriche tipo 2, come nella maggior parte delle nostre colonnine Waypole a Roma.

 

Per la ricarica in corrente continua (CC), con potenze superiori a 50 kW, i cavi sono collegati all'infrastruttura di ricarica e i connettori includono:

 

  • Modalità 4 - Connettore CHAdeMO: Adottato in Europa per la ricarica veloce di alcuni vecchi veicoli asiatici. È uno standard prevalentemente utilizzato al di fuori dell'Europa.

  • Modalità 4 - Connettore COMBO1 e CCS COMBO2 del sistema CCS: Il connettore COMBO2 del sistema CCS è il principale standard adottato in Europa per la ricarica in corrente continua. Consente sia la ricarica in corrente continua (CC) che in corrente alternata (CA), sebbene quest'ultima non superi i 43 kW. La scelta dell'Unione Europea di favorire le stazioni di ricarica fast e ultrafast ha contribuito alla diffusione di questo standard.

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