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Nuova luce per l’archeologia illuminata di Pompei

Il percorso di illuminazione artistica di Enel accresce il fascino dell’area

Pubblicata il 15 MARZO 2018
Era uno dei grandi monarchi illuminati, Carlo di Borbone, ma quando nel 1784 diede avvio agli scavi di Pompei non poteva immaginare a quale tipo di illuminazione sarebbero andati incontro. Non solo infatti nei secoli successivi l’area archeologica è venuta piano piano alla luce, ma oggi è la luce stessa ad averla raggiunta: la luce che brilla anche di notte, la luce delle smart light solutions di Enel.

Arte e tecnologia

L’illuminazione notturna dell’area archeologica di Pompei, pensata per le visite aperte al pubblico proveniente da tutto il mondo, si giova dell’esperienza di 17 anni nel campo dell’illuminazione artistica da parte del Gruppo Enel: un’esperienza che ha nel suo portfolio alcuni dei monumenti più famosi al mondo, come il Pantheon di Roma, la Torre di Pisa e l’Alcázar di Siviglia. Ma non mancano opere avveniristiche come il Ponte Cittadella di Richard Meier ad Alessandria, oltre a edifici meno noti ma valorizzati pienamente proprio dalla luce di Enel: per esempio a Madrid il Palacio de Amboage, sede dell’Ambasciata Italiana, e a Bucarest l’Aheneul, la sala da concerto da sempre rinomata per l’acustica carezzevole all’orecchio dello spettatore e ora anche per la luce che cattura il suo sguardo.

Ma Pompei è un’altra cosa. La definizione di “sito unico al mondo” si adatta all’area archeologica ai piedi del Vesuvio come a nessun’altra località o monumento; la sensazione di toccare con mano la grande storia romana, i capolavori dell’arte classica e insieme la spaventosa potenza della natura non è paragonabile a niente altro. L’unico tocco che si poteva aggiungere a questa esperienza era la possibilità di una visita notturna, sotto i dolci cieli estivi della Campania: il risultato è un fascino difficilmente descrivibile, grazie alla sapiente regia di Enel, attenta a far emergere il valore più intenso da strade, colonne e rovine senza sovrastarle con elementi estranei, ma anzi ponendosi al servizio dell’arte.

Del resto, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e monumentale fanno parte della missione di Enel nei Paesi in cui è presente. Lo scopo principale della tecnologia non può che essere il miglioramento della vita delle persone, e quindi in particolare anche l’appagamento del loro senso estetico e spirituale.

Smart lights

Già nel 2000 Enel aveva illuminato la notte di Pompei, ma il nuovo spettacolo, andato in scena dall’8 luglio al 24 agosto scorsi, si è avvantaggiato dei risultati più avanzati della ricerca nel campo dell’illuminazione intelligente: tecnologie di telegestione, smart solutionsdi illuminazione a LED, suggestioni sonore e immagini 3D, per finire con il video realizzato dagli specialisti dell’Information Technologies Lab dell’Istituto per i Beni archeologici e monumentali del CNR, che racconta le architetture e le pitture delle ville, il rosso pompeiano, il rapporto degli abitanti della città con l’ambiente.
"Nel Parco archeologico di Pompei - sottolinea Sguazzi - abbiamo ricostruito l'impianto che era stato fatto nel 2000, utilizzando una tecnologia innovativa”, sottolinea Emanuele Sguazzi, Business-to-Business and Business-to-Government, Country Italia di Enel X. Rispetto al progetto del 2000, Enel ha effettuato un’innovazione a tutto campo, sostituendo tutte le vecchie sorgenti alogene con apparecchi a LED, con una riduzione dei consumi del 60%, introducendo, grazie anche all’ammodernamento di una parte delle linee elettriche dell’area, un avanzato sistema di domotica grazie al quale è possibile controllare l’intero impianto da remoto e regolare l’intensità luminosa di ognuno dei 432 punti luce del percorso, in modo da creare suggestioni diverse e speciali per tutti gli ambienti e tutti i singoli reperti archeologici, integrandoli perfettamente con suoni, rumori e video.

Un percorso di luce

Il progetto tecnico e artistico, chiamato “Una notte a Pompei”, invita i visitatori a seguire un percorso di luce che dalla Porta Marina Superiore prosegue attraverso le botteghe della Via Marina, il tempio di Apollo, il Foro, il Tempio di Vespasiano, il Macellum e gli edifici pubblici, per arrivare fino alla Basilica: un tragitto che emoziona di continuo lo spettatore, accompagnato a ogni passo dalle smart solutions di Enel.

“Il nuovo impianto di illuminazione di Pompei è un altro importante passo della rinascita di un sito archeologico unico al mondo. Grazie al suggestivo gioco di luci, le linee e le forme delle rovine risplendono ora di una rinnovata bellezza”, ha commentato Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, intervenendo alla cerimonia inaugurale.

“Credo che questo percorso di suoni e luci farà il giro del mondo: la cartolina di un’Italia bella e allo stesso tempo contemporanea, coniugando sviluppo e tradizione”, ha aggiunto Carlo Tamburi, Direttore Country Italia Enel. Un’Italia che, grazie anche alla luce di Enel, mette in mostra i tesori più preziosi della sua eccezionale ricchezza storica. E parlando di storia, Carlo di Borbone non vide mai il completamento degli scavi archeologici di Pompei né tantomeno la luce di Enel, ma ne sarebbe sicuramente orgoglioso: l’Illuminismo che lo ispirava ha finalmente trovato rispondenza in un’illuminazione a disposizione di tutti i cittadini.