La rivoluzione dei tuk-tuk elettrici in India
di Jo Borras
Pubblicato il 3 Dicembre 2018

Quando si pensa alle nazioni leader nella rivoluzione dell'auto elettrica si potrebbe pensare alla Cina, alla Norvegia oppure agli Stati Uniti, essendo luogo di nascita di Tesla. Un paese a cui probabilmente non penserebbe mai è invece l'India. Oggi invece sulle strade indiane circolano più di un milione e mezzo di tuk-tuk elettrici.
I lettori più affezionati di Gas 2 sapranno già che io adoro i tuk-tuk tradizionali. Simili all'Ape, la Vespa monoposto a tre ruote con pianale di carico, i tuk-tuk possono essere trasformati in furgoni alimentati a energia solare o veicoli con cui partire alla scoperta del continente, ed è per questo che sono così amati in India: sono economici, versatili e durevoli. Queste tre caratteristiche rendono interessanti i piccoli tricicli, e lirendono anche il veicolo di riferimento per la grande industria indiana dei taxi in risciò.
Sono proprio quei servizi taxi in risciò, i cui profitti sono messi a rischio dal sali e scendi dei prezzi del carburante, a guidarela rivoluzione dei veicoli elettrici nel paese asiatico. L'anno scorso, ad esempio, la società SmartE (che offre un servizio di passaggio in stile Uber) ha dispiegato oltre 1.000 tricicli elettrici nelle città di Gurgaon e Faridabad, offrendo servizi nelle principali stazioni ferroviarie. Ogni mese più di più di 11.000 i nuovi tuk-tuk elettrici che vengono messi in servizio sulle strade indiane, statistica che ha attirato anche l'attenzione di Bloomberg.
Proprio Bloomberg conta "circa 1,5 milioni di risciò su tre ruote a batteria, una flotta più grande del numero totale di autovetture elettriche vendute in Cina dal 2011." Si tratta di un dato importante, ma ancor più interessante è che questa "rivoluzione elettrica" sta accadendo senza sussidi o indicazioni governative. "I guidatori di questi diffusissimi veicoli a tre ruote che percorrono strade affollate e inquinate hanno scoperto che i risciò elettrici sono più silenziosi, più veloci, più puliti e meno costosi da mantenere rispetto a quelli tradizionali. Sono anche meno stressanti dei risciò a pedali, che richiedono una fatica costante. Così, con più corse possibili al giorno, gli e-risciò si stanno dimostrando più redditizi".
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