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Che cos’è la telemedicina?

Spiegare cos’è la telemedicina non è affatto scontato, perché con questa parola si intende per definizione l’insieme delle numerose pratiche che permettono di fornire a un paziente servizi sanitari e cure a distanza. La definizione di telemedicina, andando oltre il significato letterale, si serve della tecnologia per permettere al personale medico di prestare assistenza sanitaria da remoto. Questo strumento assicura una serie di vantaggi, tra i quali:

  • Abbattimento dei limiti spazio-temporali;

  • Capacità di risposta territoriale più efficace;

  • Diminuzione dei costi;

  • Accesso alle cure e ai servizi più equo, garantito anche agli utenti fragili;

  • Gestione più efficace dei casi di malattia cronica;

  • Maggiore velocità nella trasmissione delle prescrizioni mediche.

 

Dopo questa prima definizione, vediamo anche quali sono gli altri ambiti della telemedicina.

 

Telemedicina, cos’è: rientrano tra gli altri benefici della medicina a distanza anche la verifica dell’aderenza a una terapia, la possibilità di disporre di diagnosi da remoto (soprattutto per problemi di lieve entità) e quella di avere un contatto tra medico e paziente anche fuori dall’orario di ricevimento. Per massimizzare il suo potenziale, la telemedicina deve far leva su tecnologie accessibili, con device (pc, smartphone o tablet) alla portata di tutti, in modo da rispondere alle esigenze del paziente, supportandolo nella gestione della terapia e semplificando l’accesso alle figure professionali specializzate.

Che diffusione ha la telemedicina in Italia?

A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, la diffusione della telemedicina in Italia ha registrato un’impennata, diventando fondamentale per l’assistenza dei pazienti da remoto. Se le linee di indirizzo nazionale dettate dal Ministero della Salute nel 2010 sulla telemedicina in Italia rilevarono una “diffusione non organica di servizi sanitari erogati con modalità di telemedicina”, disponendo come necessaria l’adozione di un “modello di governance condivisa delle iniziative”, lo status quo è mutato negli ultimi anni. Secondo un’analisi condotta dagli osservatori del Politecnico di Milano, c’è stato un deciso aumento dell’utilizzo di internet da parte dei cittadini per cercare informazioni sulla propria salute: a poco più di un anno dall’inizio della pandemia, l’86% degli intervistati ha dichiarato di avere utilizzato la telemedicina per la prima volta proprio a seguito dell’emergenza sanitaria.

 

Riassumendo, la telemedicina in Italia ha visto un’accelerazione senza precedenti, con un crescente interesse anche da parte delle aziende di telemedicina, ormai sempre più preparate a mettere questi servizi a disposizione dei propri dipendenti. Al contrario, resta ancora molto limitato l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, di cui si è servito poco più del 10% della popolazione. Questo strumento costituisce una sorta di cassetto contenente la documentazione sanitaria di una singola persona e garantisce, inoltre, una serie di servizi attivabili direttamente online.

Quali sono gli esempi di telemedicina?

Le nuove necessità della medicina hanno spinto i fornitori di servizi sanitari a usufruire delle potenzialità della telemedicina, promuovendo la realizzazione e la diffusione di sistemi di screening, cura e coinvolgimento dei pazienti da remoto, con lo scopo di migliorare il processo clinico e ridurre il carico sulle strutture sanitarie territoriali.
Vediamo quindi alcuni esempi di telemedicina. Oltre ai già conosciuti teleconsulto, televisita e telemonitoraggio, ci sono parecchi esempi innovativi per le cure virtuali e per migliorare l’esperienza dei pazienti e del personale sanitario. Tra le varie novità, oggi è possibile monitorare i pazienti grazie a biosensori indossabili, che trasmettono informazioni continue su parametri specifici. Anche le immagini cliniche a distanza possono rappresentare uno strumento per connettere i pazienti agli operatori sanitari, offrendo la possibilità di effettuare una prima diagnosi da remoto e anche di evitare inutili spostamenti a persone con problemi di deambulazione o di altro genere.
telemedicina

Servizi di telemedicina

Un supporto alle aziende per programmi di wellness innovativi.

Così come la telemedicina è in grado di migliorare l’esperienza clinica del paziente, lo stesso approccio permette anche al personale sanitario di imparare da remoto e di condividere le informazioni con altri professionisti, senza la necessità di spostarsi fisicamente.

 

Tra gli esempi innovativi di telemedicina ci sono anche le visite dentistiche virtuali: grazie ad applicazioni mobili specifiche si possono condividere immagini e video con dentisti autorizzati per ricevere una valutazione personalizzata e consigli pratici per una preoccupazione specifica. Tutto questo senza considerare i benefici della digitalizzazione per l’accesso dei pazienti alle strutture sanitarie, per la gestione burocratica e per il coaching online sullo stile di vita.

Cosa prevedere il PNRR per la telemedicina?

Nell’ambito del PNRR telemedicina, tra gli obiettivi c’è la creazione di una Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina e il finanziamento di progetti che consentano di avere interazioni medico-paziente a distanza. L’erogazione di prestazioni e servizi da remoto sarà affiancata da iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza, oltre alla promozione di una cultura volta al rafforzamento degli strumenti digitali associati alla medicina. In poche parole, il PNRR, attraverso la telemedicina, vuole rendere la casa il primo luogo di cura, approfittando dei nuovi strumenti tecnologici e dei vantaggi della digitalizzazione.

 

Sempre rimanendo nell’ambito del PNRR e telemedicina, attraverso la collaborazione territoriale si vogliono valorizzare i dati ottenuti dai processi clinici, per metterli a disposizione dei professionisti responsabili della cura dei pazienti. L’interscambiabilità dei dati sanitari permette di massimizzare i benefici delle esperienze ottenute dal trattamento delle varie patologie, promuovendo interoperabilità dei processi e coordinamento tra le varie strutture organizzative.

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