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Stabilizzatore di tensione: come funziona e come migliora qualità ed efficienza energetica

Lo stabilizzatore di tensione è un dispositivo essenziale per migliorare la qualità e l'efficienza energetica negli ambienti industriali e commerciali. Tali dispositivi servono a mantenere una tensione costante nell'alimentazione elettrica, compensando le fluttuazioni che possono causare inefficienze nei macchinari e negli impianti. L'utilizzo di uno stabilizzatore di tensione si rivela fondamentale non solo per ridurre il consumo di energia elettrica, ma anche per minimizzare lo stress sui componenti elettrici, prolungandone la vita e limitando i costi di manutenzione. Grazie alla loro capacità di garantire una power quality ottimale, gli stabilizzatori di tensione sono uno strumento chiave per le aziende che mirano a ottimizzare le proprie operazioni energetiche, riducendo sia l'impatto ambientale sia le spese operative.

Cosa significa “ottimizzare” la tensione?

Il valore medio della tensione di alimentazione delle apparecchiature elettriche è spesso maggiore del valore sufficiente per il loro funzionamento. L’ottimizzazione della tensione è una tecnica di efficientamento energetico che, operando attraverso la riduzione sistematica e controllata della tensione di rete, consente di ridurre l’assorbimento dalla rete di potenza attiva e reattiva.

Riducendo la tensione, aumenta la corrente elettrica consumata?

In alcuni casi sì, nei cosiddetti carichi a potenza costante; tuttavia, la maggior parte dei siti ha una varietà di carichi che beneficeranno in maggiore o minore misura del risparmio di energia considerando tutto il sito come una singola unità.

In che modo il livello di tensione incide sull’utilizzo dell’energia?

Elevati valori di tensione sono, non solo costosi, ma possono anche essere dannosi per le apparecchiature. Una tensione di alimentazione eccessiva produce rumore, calore e ulteriori vibrazioni che sollecitano i componenti interni e possono usurare più rapidamente i motori. Il sistema di ottimizzazione della tensione assicura che gli utilizzatori siano alimentati alla tensione effettivamente necessaria.

Come funziona uno stabilizzatore di tensione?

Il funzionamento di uno stabilizzatore si basa su meccanismi di regolazione automatica che possono includere trasformatori con prese variabili, circuiti di controllo elettronico e sistemi di compensazione. Questi componenti agiscono per stabilizzare la corrente, assicurando che l'alimentazione ai dispositivi connessi sia sempre all'interno dei parametri sicuri e ottimali, proteggendoli da sovratensioni, sottotensioni e altri problemi di power quality. Un circuito di controllo elettronico monitora la tensione per ogni fase, confrontandola con quella in ingresso, e regola di conseguenza la tensione attraverso un autotrasformatore variabile, senza l'uso di contatti mobili diretti nella linea di alimentazione.
comunita energetiche rinnovabili

Power Quality

Interventi per migliorare la stabilità della fornitura elettrica, evitare inconvenienti e risparmiare.

Uno stabilizzatore di tensione può risolvere le micro-interruzioni?

Gli stabilizzatori di tensione possono essere accessoriati in modo opportuno per tutelare i carichi delle anomalie di rete. Le micro-interruzioni di corrente si presentano come buchi di tensione oppure come interruzioni transitorie.

 In relazione al fenomeno, è possibile accessoriare lo stabilizzatore con compensatori opportuni e dare continuità al carico durante queste anomalie; oppure inserire un Voltage Recovery, il quale utilizza supercondensatori per un rientro graduale della tensione, prevenendo danni alle apparecchiature sensibili e riducendo i costi legati a possibili arresti della produzione.

La differenza tra queste due opzioni è la seguente:

  • il modulo compensatore darà continuità al carico che non si spegnerà e continuerà a funzionare nonostante l’anomalia di rete
  • il voltage recovery non darà continuità al carico che si spegnerà ma il ripristino di tensione non ci saranno rotture di componenti elettroniche.

Altri vantaggi dell’utilizzo degli stabilizzatori di tensione: ridurre gli sprechi energetici

L'utilizzo di stabilizzatori di tensione porta significativi vantaggi nella gestione energetica, principalmente nella riduzione dei costi energetici, potendo ridurre il consumo di energia dal 3% al 10%.  Attraverso la riduzione degli sprechi e l’annullamento degli sbalzi di tensione, gli stabilizzatori migliorano significativamente la power quality, incrementando l'efficienza energetica di sistemi e apparecchiature. Questo non solo riduce i consumi energetici, ma protegge anche l'infrastruttura elettrica, riducendo la necessità di manutenzione. Questi dispositivi garantiscono anche vantaggi fiscali legati agli incentivi per l'Industria 4.0 e sono dotati di un sistema di monitoraggio web-based che facilita la verifica dei risparmi energetici ottenuti. Inoltre, contribuiscono alla limitazione dei picchi di tensione, eliminando le rotture dovute a sovratensioni post-blackout e allungano la vita delle apparecchiature evitando stress elettrici e riducendo i guasti.

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