Che cos’è la diagnosi energetica e per chi è obbligatoria

La diagnosi energetica obbligatoria è un processo sistematico attraverso il quale si acquisisce una conoscenza adeguata del profilo di consumo energetico di un'entità, che può essere un'azienda, un edificio o un'opera. L'obiettivo è valutare come viene utilizzata l'energia necessaria per il funzionamento di tale entità, prevenire sprechi e criticità e individuare le migliori soluzioni in termini di efficienza e sostenibilità. La diagnosi permette, quindi, di individuare il livello di efficienza energetica di un'azienda e suggerisce quali interventi potrebbero essere realizzati per migliorare la prestazione energetica e ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂.

Non solo la diagnosi energetica rappresenta un'opportunità per generare efficienza energetica e risparmi economici, ma per alcune tipologie di imprese è un obbligo legale, come stabilito dall'articolo 8 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102.

È importante notare che le grandi imprese con consumi complessivi inferiori a 50 tep (Tonnellata Equivalente di Petrolio) godono dell'esenzione dalla diagnosi energetica obbligatoria. Inoltre, con l'entrata in vigore del D.Lgs. 73/2020, sono state introdotte nuove sanzioni per le imprese che, pur rientrando nell'obbligo, non effettuano la diagnosi energetica.

Per quanto riguarda il costo della diagnosi energetica, questo può variare in base alla complessità dell'azienda o dell'edificio da analizzare, ma è un investimento che può portare a significativi risparmi energetici e finanziari nel lungo termine.

La diagnosi energetica è una procedura sistematica che mira a ottenere una conoscenza adeguata del profilo di consumo energetico di un sito produttivo. Si tratta di una fase cruciale per l'individuazione e la quantificazione delle opportunità di risparmio energetico e costi-benefici, fornendo utili chiarimenti sulla diagnosi energetica. Questa diagnosi non si limita alla contabilizzazione dei consumi energetici ma prevede anche la possibilità di confrontare diverse soluzioni progettuali, per fare una scelta ottimale e consapevole che permetta di ridurre i consumi e, quindi, le spese in bolletta.

Nel processo di diagnosi energetica, i dati raccolti dalle bollette di fornitura energetica vengono utilizzati per ricostruire i consumi effettivi di elettricità e combustibili. Questi dati vengono poi confrontati con quelli restituiti dal modello energetico dell'edificio, ottenuto attraverso un software di simulazione, per individuare le soluzioni che permettano di migliorare le prestazioni con interventi specifici.

Parlando di esempio diagnosi energetica, la procedura prevede una serie di passaggi chiave, che vanno dalla raccolta dei dati sull’edificio o sito produttivo alla proposta di interventi per il miglioramento energetico. Si inizia con un sopralluogo dell'edificio per raccogliere le informazioni necessarie, come la geometria dell'edificio, le caratteristiche dell'involucro e degli impianti, i profili di occupazione, e i dettagli delle bollette energetiche degli ultimi tre anni.

Ma chi può effettuare una diagnosi energetica? Il soggetto più adatto per questo compito è il REDE, ossia il Referente per la Diagnosi Energetica. Questo professionista si occupa di intervistare gli utilizzatori dell'edificio e di raccogliere le informazioni sul comportamento e sull'uso che l'utenza fa dell'edificio.