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Cessione del credito d’imposta e sconto in fattura

Le misure confermate dal Decreto Rilancio introducendo il Superbonus 110%

Pubblicata il 3 DICEMBRE 2021

La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura

I soggetti che hanno diritto al Superbonus 110%, all’Eco-Sismabonus al Bonus Facciate o al Bonus Ristrutturazioni, possono utilizzare direttamente la detrazione fiscale e recuperare il credito maturato negli anni successivi. In alternativa, grazie al Decreto Rilancio, hanno un’opportunità molto vantaggiosa.

 

Si tratta della possibilità di optare per la cessione di un credito d’imposta o per un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021, in ambito Superbonus anche per quelle sostenute nel 2022.

 

La cessione del credito d’imposta offre la possibilità al beneficiario della detrazione maturata per questo tipo di interventi, di cederlo al fornitore o ad altri soggetti. Prima del Decreto Rilancio, il credito poteva essere ceduto soltanto a un’impresa collegata direttamente all’esecuzione degli interventi agevolati, ad eccezione dei soggetti cosiddetti “incapienti” che potevano cedere il credito anche a banche o istituti finanziari. Con il Decreto Rilancio, invece, tali limitazioni non sono più previste e tutti i soggetti possono beneficiare della cessione del credito d’imposta.

Il meccanismo dello sconto in fattura è una riduzione del corrispettivo dovuto anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da loro recuperato sotto forma di credito d’imposta che, a sua volta, può essere ceduto ad altri soggetti.

Un esempio pratico del meccanismo

Ipotizziamo un intervento effettuato nel 2021 da 30mila euro per l’installazione del cappotto termico a un edificio e incentivato al 110%, secondo le condizioni richieste per accedere al Superbonus. Il beneficiario della detrazione può decidere di pagare l’importo e recuperare il credito d’imposta maturato di 33mila euro nei 5 anni successivi, utilizzandolo in compensazione con le imposte dovute nel limite di 6.600 euro annui. Oppure, può optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura e realizzare i lavori a costo zero, senza dover attendere 5 anni per recuperare il credito maturato. Una vera rivoluzione per le tasche dei cittadini, per l’intero settore dell’edilizia e, non meno importante, per l’ambiente.

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Come usufruire del credito d’imposta o dello sconto in fattura?

Innanzitutto, bisogna inviare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, per via telematica entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione.
L’esercizio dell’opzione può essere effettuato per ogni stato di avanzamento lavori, i quali non possono essere più di due per ogni intervento complessivo e il primo si deve riferire ad almeno il 30% dell’intervento, il secondo ad almeno il 60%. A seguito dell’invio della comunicazione, l’Agenzia delle Entrate può sospendere (entro 5 giorni lavorativi dalla regolare ricezione da parte dell’Agenzia della comunicazione) fino a massimo 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura che presentano particolari profili di rischio, ai fini del relativo controllo preventivo.

Una straordinaria opportunità

Il provvedimento pubblicato dall’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito risulta visibile nel cassetto fiscale e può essere utilizzato dai cessionari e fornitori a partire dal giorno 10 del mese successivo alla ricezione della comunicazione e, comunque, non prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

 

Inoltre, per poter optare per un contributo sotto forma di sconto o per la cessione di un credito d’imposta in ambito Superbonus 110% e detrazioni fiscali diverse, è necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta. 

Il visto di conformità va richiesto anche ai fini dell’utilizzo del Superbonus 110% da parte del beneficiario in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, tranne nei casi in cui la dichiarazione stessa sia presentata direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale.

 

La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura rappresentano, quindi, un’opportunità straordinaria che, in alternativa all’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali, permettono di rendere gli edifici più efficienti e sicuri, azzerando o riducendo, da subito, le spese da sostenere.